giovedì 31 gennaio 2013

TRE PROPOSTE PER WELFARE, DIRITTI E AMBIENTE/SALUTE



La candidatura di Sergio D’Angelo, già Assessore al welfare del Comune di Napoli (leader della cooperazione sociale nazionale e campana), come capolista per la lista elettorale “Rivoluzione Civile”, si qualifica per la sua lunga storia legata a un impegno ad ampio raggio per la tutela dei diritti sociali e di cittadinanza e per la difesa dei beni comuni e si caratterizza in particolare come riferimento per rappresentare in Parlamento le tematiche dei movimenti e dei cittadini che si battono:

- per la difesa e il rilancio di un welfare sociale e di comunità, per la riqualificazione del sistema pubblico sanitario e socio-sanitario

- per la difesa e riqualificazione dell’ambiente, legato al ciclo virtuoso dei rifiuti e alle tematiche dei movimenti contro discariche e inceneritori, e in generale le conseguenze disastrose dei governi nazionali, da Berlusconi a Monti, e della regione Campania sull’ambiente e le implicazioni gravissime a carico della salute dei cittadini

Rivoluzione civile intende rappresentare tutti quelle forze, movimenti, cittadini che che richiedono di operare una vera e propria “rivoluzione civile” prefigurando un nuovo modello economico-sociale alternativo a quello fondato sulla crescita continua che ha creato maggiore disoccupazione, in particolare a carico dei giovani, a favore del predominio della finanza sulla vita delle persone.

Un nuovo modello che garantisca i diritti di cittadinanza in continuo cambiamento e nello stesso tempo si prenda la responsabilità di regolare i fenomeni sociali piuttosto che reprimerli o proibirli, di superare le logiche securitarie fallimentari della tolleranza zero, che hanno diffuso solo insicurezza e peggiorato la vita nelle città, a favore di una sicurezza fondata sulla convivenza e sulla reciprocità dei legami sociali e comunitari.

Il rilancio del welfare e delle politiche ambientali è finanziabile senza modificare le attuali compatibilità economiche come risulta dalle proposte della rete degli economisti “Sbilanciamoci” che Rivoluzione Civile assume interamente nel proprio programma ed in particolare attraverso la riduzione della spesa militare a partire dagli armamenti (cacciabombardieri F35 ), tassazione dei grandi patrimoni e il recupero dei patrimoni illegali, la tassa sulle transazioni finanziarie, tassazione dei capitali che hanno usufruito dello scudo fiscale ed una patrimoniale di scopo.

I temi sui quali Sergio D’Angelo come capolista della lista di Rivoluzione Civile nel Collegio regionale  del Senato, intende particolarmente impegnarsi per realizzare i programmi di rilancio del Welfare, della Sanità e di una politica dell’Ambiente a misura dei cittadini sono :

Politiche di Welfare, diritti e libertà

Revisione della L. 328/00 che preveda il rifinanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali stabilendo il principio della quota capitarla e proteggendo la spesa sociale e sanitaria dai tagli lineari e il rifinanziamento del Fondo  Nazionale per l’Autosufficienza

Approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LivEAS) come garanzia dei diritti sociali estesi a tutta la popolazione che prevedano anche la rete dei servizi per le emergenze sociali

Riconoscimento del Terzo Settore come un soggetto centrale e dinamico nell’ampliamento e riqualificazione del sistema pubblico di welfare.

Istituzione del Reddito di cittadinanza universale per giovani, precari e disoccupati; soglia minima salariale per i contratti del mondo del lavoro.
Riqualificazione e Riequilibrio in senso federalistico del Sistema Sanitario e Socio-sanitario nazionale e regionale abolire tutti i ticket e restituire la gratuità del diritto alla salute

Attribuzione ai Comuni, in quanto organismi eletti dai cittadini, con funzioni di valutazione e sviluppo della programmazione per le politiche locali sanitarie e socio-sanitarie delle ASL.

Istituzione di un fondo nazionale per il sostegno e lo sviluppo delle reti dell'economia sociale e solidale.


Abrogare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe:
- separare la normativa sui servizi e le politiche sulle droghe dalle misure giudiziarie
- depenalizzare la detenzione di qualunque sostanza psicoattiva
- prevedere solo i reati per la detenzione finalizzata allo spaccio limitando le pene per il piccolo spaccio
- riorganizzare i servizi rivolti ai consumatori di sostanze psicoattive riconoscendo gli interventi di Riduzione del Danno tra i LEA e prevedendo specifiche regole per le sperimentazioni di servizi innovativi

Abrogare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione
- Cancellare il reato di clandestinità
- Chiusura dei CIE(Centri di Identificazione ed espulsione)
- Diritto al voto dei migranti con carta di soggiorno o permesso di soggiorno a tempo indeterminato;
- Diritto alla cittadinanza per i figli degli stranieri

Rilanciare i principi istitutivi della legge 180 per la salute Mentale bloccando le proposte di legge di reintroduzione di logiche manicomiali e prevedendo un Osservatorio nazionale sulla sua applicazione.

Introduzione del reato di tortura nell'ordinamento giuridico italiano.

Superare l’emergenza carceri attraverso interventi di depenalizzare e decarcerizzazione, compreso un provvedimento di amnistia, e facilitare l’attuazione delle misure alternative.

- Legge sull'omofobia;
- Diritto ai matrimoni per persone dello stesso genere;
- Istituzione del testamento biologico;
- Estensione e potenziamento dei centri antiviolenza su scala nazionale a partire dalla grandi città;
 


Ambiente, Salute, Energia :

-
Moratoria nazionale per la costruzione di nuovi inceneritori;
- Incentivi per lo spegnimento degli inceneritori e la costruzione di impianti di trattamento a freddo, siti di compastaggio, isole ecologiche e piattaforme di riuso e riciclo dei materiali;
- Attivazione per una moratoria internazionale da parte dell'Italia sulla revisione delle nomative sui “certificati verdi”;
- Passaggio diretto dei fondi europei su ambiente e smaltimento rifiuti ai Comuni;
- Trasformazione della TARSU/TARES in tariffa, con un meccanismo di premialità per chi effettua la raccolta differenziata;

Bonifiche e salute

-
Piano straordinario per le bonifiche in Campania;
- Potenziamento del servizio sanitario pubblico in materia di prevenzione e cura dei tumori;
- Indagini epidemiologiche e tossicologiche su tutto il territorio regionale;

Il territorio Campano in questi anni è diventato un laboratorio di cancerogenesi a cielo aperto. Gli studi di scienziati di caratura internazionale ci raccontano come la nostra regione, a causa dello sversamento di rifiuti di ogni tipo ed in particolar modo di quelli industriali, viva un vero e proprio disastro ambientale. Il nesso tra smaltimento dei rifiuti negli ultimi decenni ed aumento delle malattie tumorali è ormai una tragica verità. La Campania vive un'emergenza sanitaria. Mentre i governi Berlusconi e Monti e l'amministrazione Caldoro dismettono il servizio sanitario pubblico, l'aumento delle malattie tumorali nella nostra regione supera ampiamente la media nazionale. Siamo difronte ad un biocidio ignorato dal governo nazionale.
Abbiamo bisogno di indagini epidemiologiche e tossicologiche su tutto il territorio regionale che ci permettano di individuare nel più breve tempo possibile le aree geografiche prioritarie di intervento. Bisogna soprattutto avviare un piano straordinario di bonifica del territorio in una Regione con oltre 3.000 siti avvelenati censiti e tanti altri non censiti. Solo la bonifica del territorio è la cura contro il biocidio in atto. Bisogna potenziare il servizio sanitario in tema di prevenzione e cura dei tumori per porre fine ai “viaggi della speranza” dei nostri concittadini ammalati di tumore verso altre regioni e per poter effettuare uno screening dettagliato della popolazione nelle aree maggiormente inquinate.

Energie alternative e sviluppo del territorio

- Progetto di sviluppo di un polo delle energie alternative nel Mezzogiorno;
- Coordinamento delle università meridionali su ricerca e progettazione ecosostenibile;

Applicazione di un piano per lo sviluppo delle fonti alternative di energie in tutto il Mezzogiorno a partire dalla connubio tra bonifica dei territori inquinati e costruzione di impianti di produzione di energia verde. Bonificare i siti inquinati del Mezzogiorno significa dover rinunciare per un lungo periodo alla coltivabilità di quei terreni. Per questo la bonifica dei terreni può portare ad un periodo di utilizzo dei siti per sviluppare attività “no food” come appunto lo sviluppo di impianti per energia eolica, solare e termica. Ma lo sviluppo di questi impianti non può e non deve essere invasivo per il territorio. La logica dei “grandi impianti” ha arricchito i potentati economici e non ha prodotto la nascita di un tessuto di imprese locali. Questo è il fallimento del modello di applicazione della green economy in Puglia. Bisogna puntare invece alla costruzione di piccoli impianti, attraverso agevolazioni economiche e fiscali, che si impegnino a puntare sul know how del territorio, a cominciare dalle università meridionali e che localmente costruiscano centri di ricerca, sviluppo e produzione industiale dei materiali.

Smart Cities e sostenibilità

- Piano strategico per l'applicazione della Direttiva Europea 20-20-20;

La direttiva 20-20-20 della Commissione Europea impegna tutti gli stati membri alla riduzione delle emissioni di Co2 degli edifici pubblici del 20% entro il 2020. Gli edifici pubblici rappresentano il 32% delle fonti di emissione di Co2 nell'Unione Europea. Soltanto 9 paesi dell'Unione hanno indicato quali politiche specifiche adotteranno per l'adeguamento delle emissioni degli edifici pubblici. L'Italia non è tra questi e risulta quindi inadempiente nei confronti dell'Europa. L'adeguamento alla direttiva 20-20-20 deve fondarsi su un piano complessivo di restaurazione e valorizzazione del patrimonio pubblico. Bisogna puntare su progetti locali, a cominciare dalle città, che peveda anche la formazione di cooperative di cittadini che contribuscano agli investimenti per l'adeguamento dell'edificio pubblico di prossimità (una scuola, un asilo, la sede del Municipio, della Municipalità, il centro per l'impiego, ecc. ecc.) in modo da riversare i proventi del conto energia, che taglia i costi in bolletta a chi produce energia verde e la immette nelle rete, nelle tasche dei cittadini che partecipano alla messa a norma degli edifici. Il piano deve prevedere la possibilità riconfigurazione anche dei parchi urbani che devono essere immaginati come luoghi di socialità, salubrità e produzione di energia alternativa. Per incentivare il processo è necessario istituire un fondo di finanziamento nazionale che si sommi agli incentivi europei. Solo attarverso l'adeguamento del patrimonio pubblico si può stimolare l'adeguamento dell'edilizia privata.



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