venerdì 29 gennaio 2010

Operatori Sociali: fuga da Napoli

Sergio D’Angelo è intervenuto, con un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, sulla questione dei mancati pagamenti al terzo settore da parte del Comune di Napoli, che mettono a rischio la continuità dei servizi socio-assistenziali per migliaia di anziani, disabili, minori e altre persone in condizioni di disagio.
Leggi tutto l’articolo di Sergio D’Angelo su il Corriere del mezzogiorno del 28 gennaio 2010:
Corriere_del_Mezzogiorno_28_gennaio_2010.pdf

giovedì 14 gennaio 2010

La Regione ora approvi la legge sull’immigrazione

Dopo gli scontri dei giorni scorsi tra gli abitanti di Rosarno e gli immigrati oltre un migliaio di loro ha abbandonato la cittadina calabrese. Tra questi, moltissimi che provenivano dalla cintura metropolitana di Napoli e dall’agro casertano stanno rientrando, ed è verosimile che altri ancora nei prossimi giorni torneranno. Ma la Campania come si prepara ad accoglierli?

Anche se da noi non esistono le banlieue come in Francia o nei paesi protagonisti del colonialismo, tuttavia, gli insediamenti abitativi delle periferie della regione e della stessa cintura metropolitana di Napoli presentano spesso la connotazione dei ghetti e hanno radici in contesti di degrado e di povertà.

Le immagini shock della guerriglia urbana a Rosarno hanno messo in evidenza la debolezza del sistema di accoglienza e di integrazione non solo della Calabria ma dell’Italia tutta, vittima di una legge xenofoba e razzista come la Bossi-Fini. Dobbiamo però evitare che sui nostri territori, dove si aspetta da un giorno all’altro un’ondata migratoria “di ritorno”, accada lo stesso. In questo senso le istituzioni locali hanno il dovere di non farsi cogliere impreparate e di uscire con soluzioni concrete dal pantano delle parole e dello sterile dibattito di questi giorni. (…)

Leggi tutto l’articolo di Sergio D’Angelo su LA REPUBBLICA del 14 gennaio 2010:
La_Repubblica_14_gennaio_2010.pdf

martedì 12 gennaio 2010

Comune e Regione trascurano il welfare

Il 2009 non è stato un anno semplice per il “sociale”. È iniziato con un decreto sicurezza che si spingeva a prevedere l’obbligo per i medici e i dirigenti scolastici a denunciare gli immigrati irregolari, e si sta concludendo con una finanziaria che in parte confida di trovare le risorse per il welfare attraverso lo scudo fiscale. E che, come se non bastasse, torna a tagliare i fondi ai comuni. Ma prendersela col Governo per spiegare il vuoto di uno stato sociale che non riesce ad essere nemmeno attento ai più deboli non convince più nessuno. Soprattutto quando, in alcuni casi, si sfiora il ridicolo, come è accaduto al Comune di Napoli che decide di stanziare centomila euro per un sondaggio sulla qualità dei servizi mentre le case famiglia chiudono. Voci di bilancio diverse, si dirà, ma allora sono le regole di quel bilancio che vanno cambiate, ricordandosi finalmente, quando gli esperti amministratori lo predispongono, che il welfare non riguarda solo un assessorato ma tutti, perché ha a che fare con la casa, con l’istruzione, con il diritto al lavoro, con l’ambiente, con la vivibilità, persino con il turismo, in una città piena di barriere architettoniche e priva di garanzie di sicurezza reali.
Ma il rimbalzo di responsabilità è una tecnica di autodifesa usata non solo dal Comune: anche la nostra Regione la conosce bene.
Leggi l’articolo completo di Sergio D’Angelo su LA REPUBBLICA del 30 dicembre 2009
La_Repubblica_30_dicembre_2009.pdf