mercoledì 29 dicembre 2010

Dopo la "monnezza", il tracollo del sociale

Sotto la montagna di rifiuti che sta sommergendo la Campania vengono seppellite molte altre, drammatiche emergenze sociali. Da mesi assistiamo alla chiusura di decine di case-famiglia, di centri diurni e di strutture residenziali, luoghi accoglienti e percorsi per persone segnate dall’abbandono, dall’abuso, dalla povertà, dall’emarginazione. Persone la cui assistenza, nella migliore delle ipotesi, ricadrà sulle famiglie o spingerà unicamente al ricorso a nuove e vecchie istituzioni totali: non solo carceri, manicomi e istituti per bambini ma anche risposte inappropriate come ospedali e cronicari. Di fatto, a Napoli sono stati tagliati oltre cento servizi territoriali e quasi mille posti di lavoro per operatori sociali.

Leggi l'articolo di Sergio D'Angelo

giovedì 23 dicembre 2010

Lettera al Presidente Napolitano

Per far sentire la sua voce alle istituzioni, il comitato Il welfare non è un lusso si rivolge ormai direttamente alla massima autorità dello Stato. Qualche giorno fa le 200 associazioni e cooperative sociali campane riunite nel comitato hanno spedito una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, descrivendo i dettagli di una “situazione ormai insostenibile” e chiedendo un suo “autorevole intervento”.

La lettera al Presidente Napolitano

Lettera al Cardinale Sepe

Il Comitato Il welfare non è un lusso scrive anche al cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe descrivendo i dettagli di una “situazione ormai insostenibile” e chiedendo un suo “autorevole intervento”. Anche a lui, come al presidente della Repubblica, le 200 organizzazioni riunite nel Comitato hanno inviato una lettera aperta, a cui Sepe ha risposto a mezzo stampa sul Corriere del Mezzogiorno.

La lettera al Cardinale Sepe
La risposta del Cardinale sul Corriere del Mezzogiorno

lunedì 20 dicembre 2010

I cittadini devono pretendere un piano alternativo

La questione campana dei rifiuti sta assumendo sempre più l'aspetto di una patologia cronica della nostra realtà sociale, che ha delle precise responsabilità politiche nelle scelte dei governi nazionali e locali, sia di centro-destra che di centro-sinistra. Eppure la soluzione sarebbe a portata di mano e l'hanno già data i cittadini napoletani: la raccolta differenziata. Oltre centomila cittadini napoletani fanno regolarmete da tempo la raccolta differenziata in alcuni quartieri della città, superando in diversi casi il 70%.

Leggi tutto l'articolo del Manifesto di sabato 18 dicembre 2010

lunedì 13 dicembre 2010

Occupazione del Bianchi e sciopero della fame

Per protesta gli operatori socio-sanitari delle coop del gruppo Gesco da giovedì 9 dicembre hanno occupato l’ex manicomio Leonardo Bianchi. Da oggi, lunedì 13 dicembre 2010, i servizi di riabilitazione psico-sociale e di accoglienza per circa mille utenti - sofferenti psichici, tossicodipendenti, disabili e anziani - sospesi per la protesta vengono riattivati (per tutti coloro che lo vorranno). Gli operatori – per la maggior parte delle cooperative del gruppo Gesco - chiedono all’Azienda sanitaria locale e alla Regione Campania di tornare a investire nel settore, di pagare i crediti arretrati e di stabilizzare i servizi. Il presidente di Gesco, Sergio D'Angelo, da ieri (12 dicembre) ha cominciato lo sciopero della fame.

«La cooperazione sociale ha rappresentato lo strumento più efficace utilizzato dal servizio pubblico per liberare moltissimi nostri concittadini dall’orrore del manicomio, prendendosi contemporaneamente cura delle nuove emergenze del disagio mentale», spiega il presidente di Gesco Sergio D’Angelo, che nota anche come sia «paradossale, dopo aver contribuito a chiudere strutture disumane come i manicomi, aprendo servizi più dignitosi e più vicini ai bisogni delle persone, che vent’anni dopo si torni proprio negli ospedali psichiatrici per riuscire a garantire l’assistenza». «Per ripianare il deficit sanitario – dice ancora D’Angelo - la Regione sta risparmiando sulla salute delle persone, a partire dalle più deboli, tagliando proprio quei servizi che, al contrario, hanno in questi anni assicurato più appropriatezza delle cure e hanno consentito di realizzare un maggior risparmio rispetto all’ospedalizzazione».

Il presidente di Gesco, portavoce anche del comitato Il welfare non è un lusso, ha iniziato uno sciopero della fame a sostegno della protesta degli operatori sociali. Con lui si sono dichiarati disponibili a intraprendere uno sciopero della fame collettivo tutti i dirigenti del gruppo Gesco e molti dei responsabili delle organizzazioni aderenti al comitato, che ricorreranno a questa iniziativa estrema di protesta qualora, dopo la manifestazione regionale prevista per domani, il Prefetto di Napoli Andrea De Martino non convochi, così come richiesto, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino a un tavolo interistituzionale per la risoluzione immediata della crisi.

venerdì 10 dicembre 2010

I motivi dell’occupazione del Leonardo Bianchi

Come in un tragico gioco dell’oca siamo oggi ritornati nella casella di partenza. Adesso occupiamo l’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi non per asserragliarci dentro ma per riaprire nuovamente la struttura alla città ricordando a tutti da dove si era partiti e come vada sprecato lo straordinario patrimonio di servizi che si era costruito in questi anni. Andrà persa un’idea di sanità, di salute e di prendersi cura delle persone realizzata in questi quindici anni.

martedì 7 dicembre 2010

Lettera aperta sullo stato di crisi del welfare: necessario l’impegno di tutti

Sono mesi che il terzo settore denuncia lo stato di crisi nel quale sta definitivamente sprofondando il welfare pubblico della nostra regione: vi sono state numerose manifestazioni nelle quali associazionismo e cooperazione sociale si sono mobilitati proponendo una piattaforma di rilancio dell’intero sistema di servizi sociali, sanitari ed educativi chiedendo un maggior investimento da parte del Governo nazionale e delle istituzioni locali e la valorizzazione del lavoro sociale e del ruolo del terzo settore. Le ultime settimane riferiscono di una ancora più drammatica situazione che vede coinvolto il nostro gruppo in una vertenza con la Asl Napoli 1 Centro.

Lettera aperta di Sergio D'Angelo