lunedì 13 dicembre 2010

Occupazione del Bianchi e sciopero della fame

Per protesta gli operatori socio-sanitari delle coop del gruppo Gesco da giovedì 9 dicembre hanno occupato l’ex manicomio Leonardo Bianchi. Da oggi, lunedì 13 dicembre 2010, i servizi di riabilitazione psico-sociale e di accoglienza per circa mille utenti - sofferenti psichici, tossicodipendenti, disabili e anziani - sospesi per la protesta vengono riattivati (per tutti coloro che lo vorranno). Gli operatori – per la maggior parte delle cooperative del gruppo Gesco - chiedono all’Azienda sanitaria locale e alla Regione Campania di tornare a investire nel settore, di pagare i crediti arretrati e di stabilizzare i servizi. Il presidente di Gesco, Sergio D'Angelo, da ieri (12 dicembre) ha cominciato lo sciopero della fame.

«La cooperazione sociale ha rappresentato lo strumento più efficace utilizzato dal servizio pubblico per liberare moltissimi nostri concittadini dall’orrore del manicomio, prendendosi contemporaneamente cura delle nuove emergenze del disagio mentale», spiega il presidente di Gesco Sergio D’Angelo, che nota anche come sia «paradossale, dopo aver contribuito a chiudere strutture disumane come i manicomi, aprendo servizi più dignitosi e più vicini ai bisogni delle persone, che vent’anni dopo si torni proprio negli ospedali psichiatrici per riuscire a garantire l’assistenza». «Per ripianare il deficit sanitario – dice ancora D’Angelo - la Regione sta risparmiando sulla salute delle persone, a partire dalle più deboli, tagliando proprio quei servizi che, al contrario, hanno in questi anni assicurato più appropriatezza delle cure e hanno consentito di realizzare un maggior risparmio rispetto all’ospedalizzazione».

Il presidente di Gesco, portavoce anche del comitato Il welfare non è un lusso, ha iniziato uno sciopero della fame a sostegno della protesta degli operatori sociali. Con lui si sono dichiarati disponibili a intraprendere uno sciopero della fame collettivo tutti i dirigenti del gruppo Gesco e molti dei responsabili delle organizzazioni aderenti al comitato, che ricorreranno a questa iniziativa estrema di protesta qualora, dopo la manifestazione regionale prevista per domani, il Prefetto di Napoli Andrea De Martino non convochi, così come richiesto, il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino a un tavolo interistituzionale per la risoluzione immediata della crisi.

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