venerdì 25 gennaio 2013

MIGRANTI E DIRITTI: VIA LA BOSSI-FINI, SUBITO UNA CITTADINANZA BASATA SU IUS SOLIS


Ancora una volta le disposizioni di legge create dal Governo Monti, così come, del resto, da quelli che l'hanno preceduto, ignorano sistematicamente le difficoltà di chi quotidianamente si trova a dover affrontare una burocrazia farraginosa, carente, insufficiente, resa ancora più complessa, paradossalmente, da una informatizzazione non adeguata.
Se poi sei un cittadino straniero che, magari, non è riuscito a vincere la lotteria dell'assegnazione di un permesso di soggiorno, allora le cose si complicano ulteriormente.

La notizia di qualche giorno fa, che riguarda i pesanti disservizi relativi alle iscrizioni dei bambini alle scuole primarie inviate on line al sito del MIUR, non mi stupisce, ma sicuramente mi indigna profondamente. Le leggi di questo Paese continuano sistematicamente ad ignorare la presenza sul nostro territorio dei migranti, considerandoli sempre come presenze momentanee, di passaggio, sicuramente fastidiose, comunque sempre marginali. Continuiamo ad assistere tutti i giorni all'emissione di disposizioni e regolamenti che, nella migliore delle ipotesi, prevedono un canale di accesso differenziato per i cittadini migranti regolari, nessuno per quelli irregolari. Finanche i minori, tutelati al di sopra di ogni cosa da numerose convenzioni internazionali sottoscritte anche dall'Italia, tutelati da leggi dello Stato che impongono la frequenza della scuola dell'obbligo, oggi vengono considerati semplicemente come stranieri, con garanzie e tutele limitate.

Un impegno concreto dovrà essere necessariamente quello di abrogare la cosiddetta Legge Bossi-Fini e l'odioso Pacchetto Sicurezza che istituisce il reato di clandestinità, ma anche quello di varare una nuova legge quadro sull'immigrazione, che garantisca tra l'altro percorsi certi e chiari di regolarizzazione, che il permesso di soggiorno sia vincolato al diritto di "esistere" e non ad un contratto di lavoro, che reimposti il diritto di cittadinanza in Italia sullo Ius Soli e non più sullo Ius Sanguinis.

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