sabato 26 gennaio 2013

RIVOLUZIONE CIVILE: LE RAGIONI DI UNA SCELTA

(stralcio dell'intervento alla conferenza stampa per la presentazione delle liste in Campania svolta il 25 gennaio) 


Cosa è accaduto in questo anno di Governo Monti? Le tasse sono aumentate e pure i costi della politica come nel caso della Regione Lazio e della Regione Lombardia che sono sotto gli occhi di tutti. E questo per citare i fatti più eclatanti della cronaca quotidiana. E mentre aumentavano le tasse, tagliavano la sanità, la scuola e il sociale. Poi ci hanno chiesto un anno ancora di tempo, non si poteva andare subito al voto, perché bisogna ridurre le province e il numero dei parlamentari, dimezzando i loro stipendi. E poi cos’altro ancora ci hanno raccontato? Volevano fare la nuova legge elettorale e anche chi sollecitava una nuova legge ci ha condotto a questo voto con questa vergogna del “porcellum”. E allora perché mettersi in gioco in questo scenario? Non è proprio esatto che la mia provenienza sia quella istituzionale. Nel corso degli anni ho fatto più politica nelle organizzazioni sociali e in strada che nelle istituzioni. Sono consapevole, però, che bisogna spingere da più lati. Bisogna spingere dal basso, in quelle stesse organizzazioni dove vive una grande responsabilità sociale e dove si sono costruiti percorsi di cittadinanza responsabile, più di quanto non sia accaduto nei partiti in tutti questi anni. Per questo non è vero che la politica sia solo un’esclusiva dei partiti e che siano solo loro a poterla fare. Non è così.

La politica vive in molti luoghi come il cantiere Megaride: in politica contano anche i simboli, potevamo fare questa presentazione in una caffetteria elegante o in qualche hotel di lusso, invece abbiamo scelto il luogo del lavoro. In questi anni si è perso anche il profilo pedagogico della politica che non insegna più nulla o solo modelli negativi. E allora bisogna riaprire le istituzioni e far capire alle persone che non bisogna fuggire dalla politica. Far capire a tutti che si puo’ rifondare la politica e farlo con facce pulite, anche meno note e meno popolari, ma che hanno investito la propria vita nelle fabbriche, nell’impegno sociale e in altri settori. Vogliamo fare questo investimento perché non si puo’ fare a meno della politica perché guai se verrà quel giorno in cui essa non ci sarà più. Perché il problema di questi venti anni è stato proprio l’assenza della politica e i risultati sono quelli che viviamo ogni giorno: il berlusconismo e il montismo. Questi due fenomeni hanno mascherato il cinismo con il rigore. Sono due cose completamente diverse e non è accettabile chiedere sempre agli stessi cittadini di sostenere da soli il debito come se fossero loro gli unici responsabili.

E poi non è più credibile chi sostiene che ora sia possibile tagliare risorse agli armamenti militari per investire sul welfare: c’è stato tutto il tempo perché questo fosse realizzato. Non è più credibile chi dice che le priorità sono la legge sul conflitto di interessi, sull’informazione o la legge elettorale. E ancora non è più credibile chi si è impegnato in Europa a sottoscrivere un atto che obbligherà le future generazioni a pagare 50 miliardi di euro all’anno per i prossimi 20 anni. È assolutamente inconcepibile che si continui sempre agli stessi di fare sacrifici e non si vadano a prendere i soldi dove è possibile prenderli. Non è accettabile che nel giro di una settimana il Pd possa proporre di rivedere il finanziamento degli F35: è una decisione che hanno già preso! Il centrosinistra ha sprecato troppe opportunità per prendere altre decisioni.

È necessario mettere in campo un’offerta politica alternativa: questo è il vero voto utile. Non siamo interessati a partecipare alla gara solo per una testimonianza. Noi vogliamo vincere per fare alcune cose precise. Sono azioni di chi ritiene che il Fiscal Compact sia una porcheria, che l’obbligo in Costituzione del pareggio di bilancio sia un’altra porcheria e che non sia possibile rinunciare alla patrimoniale. Perché a non volere questa tassa è proprio l’Europa delle banche: oggi il 60% della ricchezza prodotta serve a remunerare il capitale e non il lavoro. Noi vogliamo invertire questa tendenza e introdurre provvedimenti di equità vera: vogliamo la patrimoniale. E ne vogliamo una di scopo per prevedere il Reddito di cittadinanza nella città più bella e più martoriate d’Italia.

Vogliamo che lo Stato non venga meno ad alcune prerogative e che si rispetti la Costituzione. Non siamo noi a non rispettarla quando diciamo che si devono garantire diritti essenziali per i cittadini. È lo Stato ha rinunciato a questa sua funzione essenziale. Invece sono fondamentali alcune azioni: tornare a investire sulla salute delle persone e lo si fa con il sistema sanitario pubblico e non quello privato; bisogna pensare a uno sviluppo eco-sostenibile come abbiamo fatto a Napoli rinunciando all’inceneritore e mettendoci in un mare di guai ma fa bene alla salute dei napoletani. Lo Stato non puo’ sottrarsi all'obbligo di prevedere un Piano per l’infanzia e per la Non autosufficienza o misure di contrasto alla povertà come avviene in tutti i Paese europei. Questo è quello che chiediamo.

Per tutte queste ragioni siamo alternativi al Partito democratico: il vero voto utile è quello per Rivoluzione Civile. 

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