Cosa è accaduto in questo anno di
Governo Monti? Le tasse sono aumentate e pure i costi della politica come nel
caso della Regione Lazio e della Regione Lombardia che sono sotto gli occhi di
tutti. E questo per citare i fatti più eclatanti della cronaca quotidiana. E
mentre aumentavano le tasse, tagliavano la sanità, la scuola e il sociale. Poi
ci hanno chiesto un anno ancora di tempo, non si poteva andare subito al voto,
perché bisogna ridurre le province e il numero dei parlamentari, dimezzando i
loro stipendi. E poi cos’altro ancora ci hanno raccontato? Volevano fare la
nuova legge elettorale e anche chi sollecitava una nuova legge ci ha condotto
a questo voto con questa vergogna del “porcellum”. E allora perché mettersi in
gioco in questo scenario? Non è proprio esatto che la mia provenienza sia
quella istituzionale. Nel corso degli anni ho fatto più politica nelle
organizzazioni sociali e in strada che nelle istituzioni. Sono consapevole,
però, che bisogna spingere da più lati. Bisogna spingere dal basso, in quelle
stesse organizzazioni dove vive una grande responsabilità sociale e dove si
sono costruiti percorsi di cittadinanza responsabile, più di quanto non sia
accaduto nei partiti in tutti questi anni. Per questo non è vero che la
politica sia solo un’esclusiva dei partiti e che siano solo loro a poterla
fare. Non è così.
La politica vive in molti luoghi
come il cantiere Megaride: in
politica contano anche i simboli, potevamo fare questa presentazione in una
caffetteria elegante o in qualche hotel di lusso, invece abbiamo scelto il
luogo del lavoro. In questi anni si è perso anche il profilo pedagogico
della politica che non insegna più nulla o solo modelli negativi. E allora
bisogna riaprire le istituzioni e far capire alle persone che non bisogna
fuggire dalla politica. Far capire a tutti che si puo’ rifondare la politica e
farlo con facce pulite, anche meno note e meno popolari, ma che hanno investito
la propria vita nelle fabbriche, nell’impegno sociale e in altri settori.
Vogliamo fare questo investimento perché non si puo’ fare a meno della politica
perché guai se verrà quel giorno in cui essa non ci sarà più. Perché il
problema di questi venti anni è stato proprio l’assenza della politica e i
risultati sono quelli che viviamo ogni giorno: il berlusconismo e il montismo.
Questi due fenomeni hanno mascherato il cinismo con il rigore. Sono due cose
completamente diverse e non è accettabile chiedere sempre agli stessi cittadini
di sostenere da soli il debito come se fossero loro gli unici responsabili.
E poi non è più credibile chi sostiene che ora sia possibile
tagliare risorse agli armamenti militari per investire sul welfare: c’è stato
tutto il tempo perché questo fosse realizzato. Non è più credibile chi dice che
le priorità sono la legge sul conflitto di interessi, sull’informazione o la
legge elettorale. E ancora non è più credibile chi si è impegnato in Europa a
sottoscrivere un atto che obbligherà le future generazioni a pagare 50 miliardi
di euro all’anno per i prossimi 20 anni. È assolutamente inconcepibile che si
continui sempre agli stessi di fare sacrifici e non si vadano a prendere i
soldi dove è possibile prenderli. Non è accettabile che nel giro di una
settimana il Pd possa proporre di rivedere il finanziamento degli F35: è una
decisione che hanno già preso! Il centrosinistra ha sprecato troppe opportunità
per prendere altre decisioni.
È necessario mettere in campo un’offerta politica
alternativa: questo è il vero voto utile. Non siamo interessati a partecipare
alla gara solo per una testimonianza. Noi vogliamo vincere per fare alcune cose
precise. Sono azioni di chi ritiene che il Fiscal Compact sia una porcheria,
che l’obbligo in Costituzione del pareggio di bilancio sia un’altra porcheria e
che non sia possibile rinunciare alla patrimoniale. Perché a non volere questa
tassa è proprio l’Europa delle banche: oggi il 60% della ricchezza prodotta
serve a remunerare il capitale e non il lavoro. Noi vogliamo invertire questa
tendenza e introdurre provvedimenti di equità vera: vogliamo la patrimoniale. E
ne vogliamo una di scopo per prevedere il Reddito di cittadinanza nella città
più bella e più martoriate d’Italia.
Vogliamo che lo Stato non venga meno ad alcune prerogative e
che si rispetti la Costituzione. Non siamo noi a non rispettarla quando diciamo
che si devono garantire diritti essenziali per i cittadini. È lo Stato ha
rinunciato a questa sua funzione essenziale. Invece sono fondamentali alcune
azioni: tornare a investire sulla salute delle persone e lo si fa con il
sistema sanitario pubblico e non quello privato; bisogna pensare a uno sviluppo
eco-sostenibile come abbiamo fatto a Napoli rinunciando all’inceneritore e
mettendoci in un mare di guai ma fa bene alla salute dei napoletani. Lo Stato
non puo’ sottrarsi all'obbligo di prevedere un Piano per l’infanzia e per la
Non autosufficienza o misure di contrasto alla povertà come avviene in tutti i
Paese europei. Questo è quello che chiediamo.
Per tutte queste ragioni siamo alternativi al Partito
democratico: il vero voto utile è quello per Rivoluzione Civile.
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