lunedì 27 aprile 2009

Crisi economica e sociale: le proposte alla Regione Campania

Per evitare che la crisi economica si trasformi rapidamente anche in una disastrosa crisi sociale bisogna trovare subito soluzioni concrete: la prima di tutte è che la pubblica amministrazione torni ad investire più significativamente nell’impresa sociale. In concreto, proponiamo che, anziché procedere con interventi tampone, la Regione istituisca subito due fondi dedicati. Il primo dovrebbe essere un fondo di garanzia che faciliti l’accesso al credito delle imprese sociali e che, per avere senso su base regionale, deve essere di almeno 5 milioni di euro. Con un moltiplicatore dieci si potrebbe arrivare a ottenere, in convenzione con gli istituti bancari specializzati nel credito al terzo settore, un plafond di 50 milioni di euro. Un secondo fondo dovrebbe essere poi istituito per l’abbattimento degli oneri finanziari: qui occorrerebbero almeno 2 milioni e mezzo di euro, che consentirebbero il dimezzamento degli oneri finanziari sostenuti per gli interessi dalle imprese sociali. Infine bisognerebbe prevedere una sostanziosa riduzione dell’Irap per le cooperative sociali e le onlus, come ha già fatto la quasi totalità delle regioni tra cui, al Sud, la Sicilia e la Basilicata. In una situazione in cui si spende meno per il sociale e i tempi della pubblica amministrazione per i pagamenti sono sensibilmente più lunghi, è assurdo che la Campania continui ad avere l’Irap più elevata d’Italia. Le proposte del gruppo Gesco alla Regione Campania anticipano in qualche modo ciò che è previsto dall’iniziativa Jeremie: un fondo di investimento per il finanziamento delle micro, piccole e medie imprese della Campania, frutto di un accordo tra la Regione Campania e il FEI, il Fondo Europeo per gli Investimenti. L’accordo prevede uno stanziamento di 100 milioni da ciascuna delle due parti (per un totale dunque di 200 milioni di euro) di cui il 10% - quindi 20 milioni di euro – destinato a sostenere le imprese sociali campane.
Vedi articolo Sergio D'Angelo su La Repubblica e intervista su Il Denaro:

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