giovedì 29 aprile 2010

Regione Campania: la legge elettorale è un segno dell’inefficienza del vecchio consiglio regionale

Il nuovo parte con 12 incompatibili e vari indagati o condannati.
A Conte un vassoio di sfogliatelle, per festeggiare condanna ed elezione. Lo invierà Sergio D’Angelo

NAPOLI – «La legge elettorale regionale, se mai ce ne stato fosse bisogno, è un’ulteriore dimostrazione dell’ignavia e dell’inefficienza del consiglio regionale uscente: è penalizzante per la coalizione di minoranza, oltre che confusa e contraddittoria». Lo afferma Sergio D’Angelo, candidato alle ultime elezioni con Sinistra, Ecologia, Libertà, primo per voti – con circa 8mila preferenze – a Napoli e secondo in Campania.
La ripartizione che ha assegnato alla coalizione di maggioranza 38 seggi e 22 a quella di minoranza risulta in contrasto con i principi della legge elettorale approvata dal vecchio consiglio regionale (la n.4 del 27.03.09). La coalizione risultata vincitrice, oltre ad avere garantita una quota di seggi oscillante tra il 60% ed il 65% (art. 6 della legge regionale) in ragione del cosiddetto “premio di maggioranza”, si è vista assegnare ulteriori seggi in ragione del criterio di determinazione della cifra elettorale della maggioranza, costituita dalla somma di tutti i voti riportati dai gruppi di liste che la compongono. La coalizione sconfitta, invece, oltre a doversi dividere un numero inferiore di seggi (oscillante tra il 35% ed il 40%), non ha avuto assegnati i seggi con il medesimo criterio, bensì secondo un conteggio che ha tenuto conto delle cifre elettorali dei distinti gruppi di liste, e non della coalizione di cui facevano parte.
Il risultato è stata una sottrazione, alla coalizione sconfitta, di centinaia di migliaia di voti che sono stati persi nel computo complessivo, con il mancato spostamento di ben 2 seggi dalla maggioranza all’opposizione.
«Auguriamo ciononostante al nuovo consiglio regionale di lavorare bene e di fare meglio di quello passato, anche se le premesse non sono delle migliori. Lo dimostra il fatto che ben 12 nuovi consiglieri sono incompatibili con l’incarico, tra cui il ministro Mara Carfagna, l’onorevole Alessandra Mussolini e lo stesso Vincenzo De Luca, come sindaco di Salerno».
«Infine, numerosi altri consiglieri – conclude Sergio D’Angelo – risultano indagati e uno, Roberto Conte, persino condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione nel giugno scorso per concorso esterno in associazione mafiosa. A lui manderò un vassoio di sfogliatelle, per festeggiare come fece Totò Cuffaro con i cannoli. Con le sfogliatelle Conte potrà almeno contribuire a valorizzare i prodotti locali».

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Ida Palisi
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